Macrolepiota phaeodisca Fungo saprofita, caratterizzato dal portamento tozzo e dalla taglia piccola per il genere di appartenenza. Specie rara, tipico della zona mediterranea, sconosciuto fino a pochi anni fa. Cappello: Da 4 a 10 cm. Sferico-emisferico poi convesso con largo umbone ottuso. Decorato da placche concentriche, quasi simmetriche, più evidenti verso il centro, dove mostra il disco uniforme bruno rossastro sempre più chiaro, fino al biancastro ai bordi, margine appendicolato, striato, lacerato. Lamelle: Libere, bianco-rosate, larghe, fitte, molto fragili, le lamellule sono numerose e di diverse lunghezze. Spore: Ellittiche binucleate 13-15,5 × 8,5-9,5 micron, poro germinativo evidente. Bianche in massa. Gambo: Fino a 6 cm. Biancastro, liscio, midolloso poi canalicolato. La base leggermente bulbosa(circa 2 cm), ingloba terriccio; Anello: Anello semplice, supero, biancastro, da sopra è concolore all'imenio, il lato inferiore concolore al pileo. Carne: Carne bianca in tutto il fungo, imbrunisce leggermente lungo i bordi, friabile quella del cappello, fibrosa e più tenace nel gambo, Sapore mite nel cappello così come l'odore, il bulbo, se sfregato emana odore sgradevole. Habitat: Cresce dal tardo autunno alla primava, lo si trova su terreno sabbioso in ambiente mediterraneo. Commestibilità: Commestibile da cotto. Secondo voci non confermate, sarebbe stata più volte consumata senza problemi; Presenta qualità organolettiche mediocri, in quanto l'odore è sgradevole ed il sapore trascurabile. In mancanza di dati certi, è meglio evitare il consumo. |
||
Classificazione Scientifica: | ||
Dominio: Eukaryota Regno: Fungi Divisione: Basidiomycota Classe: Basidiomycetes Ordine: Agaricales Famiglia: Agaricaceae Genere: Macrolepiota Specie: Macrolepiota phaeodisca
| ||